Gira che ti rigira spuntano i proverbi fiamminghi



Salve a tutti, l'articolo di oggi prende ispirazione dal filmato che trovate qui sotto.


Esattamente al minuto 1:48 si parla di un'opera di Pieter Bruegel "Il Vecchio" - Netherlandish Proverebs nel quale, come dice il nome stesso dell'opera, vengono rappresentati alcuni proverbi fiamminghi.


Quindi ho deciso di farmi un giro su internet per cercare un articolo nel quale spiegassero tutti i significati delle varie rappresentazione e alla fine sono riuscito a trovarlo :D.
A questo link vengono spiegati tutti i 118 proverbi dipinti sulla tela.

Buona acculturazione (suona male ma esiste) §:)

Carlo
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La pellicola a spicchi: 4° Spicchio



Ed eccoci arrivati all'ultimo spicchio di questa rubrica. Se conoscete altri film che trattano di basket vi invito naturalmente a lasciare un commento alla fine di questo post.



Ho lasciato per ultimi due film che portano con loro un messaggio molto importante: lo sport unisce, e per questo può far succedere cose che si pensavano difficili o impossibili da realizzare.
Il primo film è basato su una storia vera,  mentre il secondo - per i suoi contenuti culturali e storici - è stato scelto nel 2001 per far parte del United States National Film Registry della Biblioteca del Congresso.


Regia: James Gartner
Durata:118'
Anno:2006

Il Coach Don Haskins (Josh Lucas) ,dopo essersi fatto male ad un ginocchio, decide di iniziare ad allenare. Un giorno, mentre allena una squadra di basket femminile, riceve una telefonata dal Texas Western College, che gli propone di allenare la sua squadra di basket maschile che parteciperà al campionato nazionale (Ncaa).
Don accetta immediatamente, ma presto si troverà di fronte una situazione diciamo non comodissima. In Texas il basket è il fratello sfigato dell football americano, quindi significa pochi soldi per il reclutamento dei giocatori.  Ma soprattutto viene catapultato in una società e in un periodo (siamo nel 1966) dove le persone di colore non sono proprio viste benissimo, anzi tutt'altro.
Don inizia il reclutamento ed ingaggia alcuni ragazzi di colore. La sua quadra finale sarà composta da metà giocatori di colore e metà bianchi.
Riuscirà ad amalgamare le diverse anime? Come reagirà la cittadina? E, cosa non trascurabile, riuscirà a vincere schierando in campo anche i giocatori di colore?


Regia: David Anspaugh

Durata: 115'
Anno: 1986

Norman Dale (Gene Hackman) - un allenatore di basket che è lontano dai campi da più di 10 anni - un giorno riceve una chiamata da un suo amico che gli chiede di allenare la squadra della sua scuola nell'Indiana.
Dale accetta, ma subito si trova a dover difendere le sue idee di gioco e metodi di allenamento con la comunità locale non è molto avvezza ai cambiamenti.
L'altro personaggio su cui ruota il film è Jimmy Chitwood, un ragazzo che dopo la morte dell'ex allenatore considerato da lui come un padre, decide di non giocare più a basket. Jimmy è però considerato da tutti il giocatore più forte della scuola.
Dale riuscirà a convincere Jimmy a tornare a giocare? Come andrà a finire il campionato statale?

Buona visione.

Carlo
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Cambiare vita




"Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi."  Marcel Proust

Cambiare punto di vista talvolta può essere disastroso. Può più o meno risultare così:



A flashlight

Isn't quite sunlight
But any light at all seems bright
When you're looking in the dark



(All is Relative, Gavin Degraw)




Nel momento in cui te ne accorgi perdi ogni certezza. Ti senti come se qualsiasi scelta tu possa prendere da lì a poco, sia priva di fondamenta e giustificazioni. Allora ti chiedi se il torto appartenga a te. O a ciò, o a chi, ti circonda. Ma giusto e sbagliato cessano di esistere.



E allora ti chiedi se è giusto voler partire a tutti i costi. E ti chiedi se la scelta che hai fatto l’hai fatta con la pancia, con il cuore, o se sia solamente l’unica opzione che avevi. Se in realtà non lo vuoi davvero se non in quei momenti in cui sei stufo di vedere ciò che hai attorno. Io sinceramente mi stufo talmente spesso e presto delle cose, che mi accade sempre. Ma ti trovi in quel pezzettino di mare in cui ti devi tenere a galla solo con la forza delle tue braccia e delle tue gambe, perché il primo appiglio non si vede ad occhio nudo. Puoi solo immaginarlo e costruirlo con la tua mente, a partire dalle tue sensazioni, che diventano solida terra sotto ai tuoi piedi. E anche se solo ragionando si arriva all'assoluta, o almeno parvenza di, perfezione, per le questioni di cuore (non nel senso strettamente letterario del termine) forse dovresti scendere da chi ne sa di più.

Quindi fai quello che ti dice la pancia. Insieme al cuore. E si fottano gli inutili ragionamenti del cazzo.
Partite e trovate voi stessi, potrete sempre tornare indietro, non credete a chi dice che non è così.

Martina 


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Londra | 2° Puntata | Cosa vedere



When it's three o'clock in New York, it's still 1938 in London. Bette Midler


Come vi ho spiegato la scorsa puntata, la mia conoscenza di Londra è ancora all'inizio, ma mi sento di suggerirvi alcuni posti che mi sono rimasti nel cuore.  


Se avete la fortuna di poterla visitare nel periodo natalizio, uno dei luoghi e degli eventi a cui non potrete assolutamente mancare è la pista di pattinaggio sul ghiaccio che viene allestita ogni anno sotto il museo di Storia Naturale: vi assicuro che è emozionante scivolare sotto le luci di Natale, di notte, e potersi "riprendere" dalla fatica subito dopo con un megamuffin  presso il bar allestito per l'occasione.




Un altro posto che merita menzione è il Green Park, forse meno conosciuto e frequentato rispetto ai più regali Hyde Park e St. James Park, ma proprio perchè più selvaggio e meno turistico è il parco più amato dai Londoners e merita una visita:  una volta varcato il grande cancello vi sentirete immersi in un luogo molto diverso e lontano dalla vie dello shopping Londinese, sempre affollate. 

(nella foto, the Rolling Stones in Green Park, London)

Non mi piacciono i musei e sono d'accordo con Paulo Coelho quando dice "Accade molto spesso che ci si senta obbligati a visitare i musei perché, fin da piccoli, si è imparato che viaggiare significa ricercare questo tipo di cultura (...)". Tuttavia la National Gallery a mio avviso non rientra tra la lista degli "obblighi", quanto in quella dei piaceri! Innanzitutto l'entrata è gratuita, come in tutti i musei di Londra. Si richiede solo un'offerta di un pound per la piantina del museo, comunque sia non obbligatoria. L'edificio al suo interno, specialmente nei Saloni Barry in stile neo-rinascimentale, merita anche più dei quadri che vi sono esposti, e vi fanno sentire "a casa" mentre ammirate le opere di grandi artisti, come una delle versioni del "Vaso con quindici girasoli" di Van Gogh. Una volta finito il tour (che consiglio vivamente di personalizzare a seconda dei gusti artistici), tornate ad affacciarvi su Trafalgar Square ed alzate gli occhi verso la statua di Nelson: non tutti sanno che  nel 1843, al termine dei lavori del monumento, gli operai che parteciparono alla sua costruzione festeggiarono l'evento pranzando in cima al capitello della colonna. 



Questi sono solo alcuni dei miei luoghi del cuore ma, per esigenze di tempo e spazio, vi devo lasciare con appuntamento alla prossima puntata.

... Non dimenticatevi però, se vi trovate a Londra e dopo aver a lungo camminato-visitato-girato, di fermarvi da Paul (ve ne sono davvero tanti in giro per Londra) per un buon tè ed una fetta della Moelleux Citron o Chocolat :) 




Alla prossima puntata!!

Martina da
Sweetlanding.com
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Back to the Nba



Oggi è proprio una bella giornata. Decisamente una bella giornata. Inizia subito con una notizia che non mi sarei mai aspettato... Per natale ricomincia la NBA §:o).
News che mi ha preso completamente in contropiede. Sapevo che ci sarebbe stato un incontro nella nottata italiana, ma onestamente mai avrei pensato che trovassero un'accordo dopo tutti questi mesi passati a vedere i giocatori e i proprietari giocare a "chi ce l'ha più grosso" tra questioni di ripartizione del BRI, hard cap, MLE... Comunque - sia lodato questo giorno - dispiace vedere partire tanti giocatori che si erano trasferiti in europa durante questo lockout, ma a mio avviso meglio avere una stagione con tutti i giocatori piuttosto che vederne solo alcuni giocatore in europa o in altri paesi (vedi la Cina che non so quanto facilmente farà tornare in patria i vari Chandler, Smith, Martin..). Tornando alla Nba, se tutto va bene i traning camps inizieranno il 9 dicembre con la prima partita della stagione fissata per il 25 dicembre e regular season composta da 66 partite.
Cosa più importante, finalmente potrò vedere la cerimonia dell'anello dei miei amati Dallas Mavericks capeggiati dal proprietario più pazzo del mondo il Sig. Mark Cuban (account twitter @mcuban) e dal Pf con il tiro più immarcabile della nba - e forse di tutti i tempi - Dirk Nowitzki (account twitter @swish41).



Carlo
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Who's that girl? It's Jess!





Jess Day (Zooey Deshanell) è una ragazza eccentrica, piena di vita e con indosso degli enormi occhialoni nerd-geek-indie chic. Quando scopre il tradimento del fidanzato, decide di abbandonare la casa in cui i due vivono assieme e di iniziare una nuova vita. Rispondendo ad un annuncio su internet si trova ad essere la nuova coinquilina di un appartamento abitato da tre ragazzi: Shmidt (il tipico palestrato sciupafemmine), Winston (un giocatore di basket) e Nick (un barista). La loro vita da questo momento in avanti non sarà più la stessa. Il ciclone "Jess" è pronto ad abbattersi sui tre amici.

Questo è l'input di New Girl, la nuova serie targata FOX, da settembre in onda ogni martedì sera alle 21.
La sitcom (che però non prevede la formula dell'utilizzo di risate di sottofondo registrate!), può vantare due record non indifferenti: il suo episodio pilota è stato lanciato con circa due settimane di anticipo rispetto alla diretta televisiva sulla piattaforma ITunes di Apple, dove era scaricabile gratuitamente; inoltre - una volta in onda regolarmente sull'emittente americana - ha fatto registrare lo share di ascolti più alto degli ultimi dieci anni per quanto riguarda un prima pilot trasmesso dalla FOX.
Inutile nascondere che un punto di forza della serie è la presenza di Zooey Deshanell, che è riuscita a creare un personaggio molto particolare. Nel bene e nel male.
La Deshanell - attrice (500 Days Of Summer, Almost Famous, Yes Man, Your Highness), cantante (è la cofondatrice del gruppo indie folk She & Him che rilascerà a dicembre un nuovo terzo album di sole cover natalizie), modella e scrittrice (ha da poco fondato il blog http://hellogiggles.com/) - ha seguito la strada intrapresa dai suoi colleghi come Alec Baldwin, Steve Buscemi, Jim Belushi e Tim Roth. Questi ultimi, difatti, sono attori famosi che hanno spostato la loro attenzione dal cinema al piccolo schermo, risultando molto apprezzati per le loro interpretazioni nelle rispettive serie tv 30 Rock, Boardwalk Empire, La vita secondo Jim e Lie To Me.

Nonostante una prestazione fin troppo "strabordante" nei primi due episodi, ora Zooey sembra aver "capito" a pieno Jess e, giunti alla quinta puntata, riesce a condurla in maniera egregia attraverso le avventure che capitano all'insolito quartetto di amici (perchè non far scongelare il tacchino per il thanksgiving riscaldandolo dentro una lavatrice??)

La serie, che prevedeva inizialmente 13 episodi, è stata allungata ad un totale di 24 per questa prima stagione, su richiesta della stessa emittente FOX. Nell'episodio pilota il terzo coinquilino dell'appartamento era Coach, interpretato da Daymon Wayans. Quest'ultimo ha però dovuto abbandonare il set a causa della conferma di una seconda stagione del telefilm Happy Ending, nel quale interpretava un personaggio fondamentale alla trama. Il suo posto è stato preso da Wiston, spiegandosi con il fatto che fosse lui il vero coinquilino e che Coach ne avesse semplicemente subaffittato la stanza.
Nell'ultima puntata trasmessa lo scorso martedì 22 novembre ha fatto il suo ingresso anche il famoso attore Justin Long (Die Hard), nel ruolo di vecchio compagno di scuola di Jess e sua possibile nuova fiamma. Che sia solo l'inizio di alcune partecipazioni straordinarie, come le serie televisive americane ci hanno sempre insegnato?

                                                                                                                                          Niko




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Match Point (scusa Woody)



Ma sì! Scriviamo un post. Oggi sono su di giri per via della vena "sceneggiaturante"... "sceneggiatorevole"... vabbé la vena che mi fa scrivere la maledetta sceneggiatura del cortometraggio che voglio girare entro fine Marzo e che funziona piuttosto bene!
A tal proposito emetto il mio primo vagito in loco con un argomento che poco, anzi nulla c'entra con quanto appena scritto sopra: la Fortuna.
Parola che indica l'astratto concetto secondo il quale ogni accadimento o concatenazione di eventi aventi al culmine due o più effettive possibilità di attuazione, porterebbe alle varianti positive di tale termine.
Chi non ha capito tre parole in croce alzi la mano. Prego anche chi ha perfettamente chiaro quanto suddetto, di sollevare una mano. Bene, ora che sembrate tutti bei "pizzardoni" (termine utilizzato a Roma per indicare il vigile urbano intento a dirigere il traffico ndr.), io vi dico che avete sollevato la mano destra. Se questo fosse vero, la Fortuna mi avrebbe "sorriso", e ciò si riallaccerebbe al precedente enunciato esplicativo con un'efficacia sconcertante. In questo caso io ho avuto il 50% di possibilità di indovinare quale braccio avreste sollevato (in realtà essendo i mancini solamente il 7-10% della popolazione mondiale adulta, la percentuale sarebbe molto più alta) essendo noi esseri umani dotati di sole due braccia. Ora, dove voglio arrivare con tutto questo preambolo? Fondamentalmente a nulla.
La vita si basa sulla Fortuna che ognuno di noi ha la possibilità di indirizzare a proprio favore. Machiavelli la paragonava ad un fiume straripante i cui argini possono essere costruiti a proprio favore dall'uomo duttile e dotato d'intelligenza previsionale.
Woody Allen (dal quale ho rubato a mani basse il titolo del post) l'esemplifica con una pallina da tennis che, durante il match point (punto che vinto determina la vittoria in una partita di tennis), rimbalzando sul nastro della rete riceve una spinta verso l'alto, se la pallina cade al di là si vince, altrimenti si continua.
Ma la Fortuna è totalmente casuale? No, per quanto mi riguarda. La Fortuna la incontriamo ogni giorno, abbiamo la possibilità di indirizzarla verso di noi ogni secondo semplicemente vivendo determinate situazioni. Non si può vincere al superenalotto se non lo si gioca mai, o credere di avere successo nella propria vita semplicemente attendendo che qualcosa accada o cambi.
Con questo vi lascio una citazione che più volte mi ha aiutato nelle situazioni in cui la mia determinazione si è incrinata, tratta da un film meraviglioso di Peter Weir con Robin Williams: Dead poets society (L'attimo fuggente in italia).

"Cogli l'attimo, cogli la rosa quand'è il momento"... Perché il poeta usa questi versi? Perché siamo cibo per i vermi, ragazzi. Adesso avvicinatevi tutti, e guardate questi visi del passato. Li avrete visti mille volte, ma non credo che li abbiate mai guardati. Non sono molto diversi da voi, vero? Stesso taglio di capelli, pieni di ormoni, come voi, invincibili, come vi sentite voi. Il mondo è la loro ostrica, pensano di essere destinati a grandi cose, come molti di voi, i loro occhi sono pieni di speranza, proprio come i vostri. Avranno atteso finche non è stato troppo tardi per realizzare almeno un briciolo del loro potenziale? Perché vedete, questi ragazzi ora, sono concime per i fiori. Ma se ascoltate con attenzione, li sentirete bisbigliare il loro monito: carpe… carpe diem… cogliete l'attimo, ragazzi… rendete straordinaria la vostra vita.

Chris

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La pellicola a spicchi: 3° Spicchio



Oggi vi voglio parlare di due film che hanno come protagonista il coach. E che coach !!


Durata: 108'
Anno: 1994

Pete Belt (Nick Nolte) è l'allenatore di una squadra di college americano - i Western University Dolphins - e dopo una stagione da dimenticare si ritrova sotto pressione e in una posizione molto scomoda.

Per risollevare le sorti della sua squadra decide di ingaggiare dei giocatori che gli permettano di fare un salto di qualità senza andare contro le regole della lega, cioè senza fare "regali" ai giocatori.

Quelli che cercherà di convincere a giocare per la sua squadra sono: Butch McRae (Penny Hardaway), stella emergente di Chicago in cerca di una casa, di un lavoro e alla prese con una madre molto tosta; Ricky Roe, figlio di contadini dell'Indiana che fanno richiesta di  un semplice trattore; infine Neon Boudeaux (Shaquille O'Neal) giocatore sconosciuto della Louisiana che si dimostra essere un vero animale, uno che non schiaccia ma stupra i ferri.

Pete scenderà a compromessi con i giocatori o rimarrà fedele ai sui principi?

Nel film ci sono molti personaggi che hanno fatto la storia del basket come: Larry Bird, Bob Cousy, Bob KnightDick Vitale, Jim Boeheim, Rick FoxAllan Houston...



Regia: Thomas Carter
Durata: 136'
Anno: 2005

Tratto da una storia vera, vede come protagonista Ken Carter (Samuel L. Jackson), ex giocatore professionista che decide di allenare la squadra della Richmond High School. Questa è scuola dove lui stesso ha fatti i primi passi della sua carriera sportiva.

La squadra è formata da ragazzi che provengono da famiglie molto povere e che vivono in un quartiere non propriamente definibile "residenziale".

Coach Carter cercherà di migliorare sia il gioco di questi ragazzi, sia l'atteggiamento che questi ultimi hanno nei confronti della scuola e del loro futuro. Per fare ciò impartirà una severa disciplina e cercherà di renderli consapevoli delle loro qualità, in modo che possano ottenere una borsa di studio per il college.

Enjoy the movies.


Carlo
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La pellicola a spicchi: 2° Spicchio



Ciao a tutti, sono tre volte che provo a scrivere una sorta di introduzione, ma non mi viene in mente niente. Quindi ho deciso di passare direttamente a parlare di due film spettacolari (specialmente il primo che lo potrei vedere all'infinito) : 



Regia: Ron Shelton
Durata: 115'
Anno: 1992

Billy Hoyle (Woody Harrelson) è un giocatore che ha perso la sua occasione per entrare nel basket professionista e in compenso si ritrova con un grande debito nei confronti di due malviventi locali.

Decide cosi di trasferirsi con la sua ragazza, Gloria, a Venice Beach e mentre lei studia per cercare di partecipare ad un quiz a premi, lui cerca di portare a casa un po' di soldi sfidando i giocatori nei playground della città.

I primi soldi arrivano con la vittoria contro Sidney (Wesley Snipes), uno dei migliori giocatori di Venice Beach, che dopo la partita si presenta a casa di Billy offrendogli un modo per fare più soldi velocemente, ovvero giocare in coppia e sfruttare il pregiudizio razziale della gente di colore per la quale i bianchi sono considerati scarsi giocatori di basket.

Mi fermo a questo punto con la piccola recensione perché da qui in avanti comincia veramente il film con le sue situazioni improbabili, il trash talk dei campetti, il problema delle scommesse di Billy, le sfide... insomma: vedetevi questo film. E BASTA.

Nel titolo è linkata la sfida tra Billy e Sidney... Da non perdere...




Regia: Spike Lee
Durata: 134'
Anno: 1998

Il film gira intorno al rapporto complicato tra Jesus (Ray Allen) e il padre Jake (Denzel Washington) al quale viene offerto un modo per uscire prima di prigione ovvero convincere il figlio ad iscriversi all'università del governatore dello stato. Per fare ciò con una farsa viene fatto uscire di galera per cercare di portare a termine la sua parte dello scambio.

Per quanto riguarda Jesus, lui è la miglior promessa del basket nazionale e tutti i college del paese cercano di convincerlo a giocare per le loro squadre.

Jake una volta uscito di galera cerca di parlare con il figlio che lo respinge sempre. In tutto ciò conosce nello stabile in cui vive Dakota (Milla Jovovich), una prostituta della quale si innamora e che cerca di aiutare come può.

La scena principale è l'uno contro uno tra padre e figlio nel quale si decidono le sorti di Jake.

Riuscirà il padre a convincere il figlio a giocare per la squadra dell'università del governatore dello stato? O la loro relazione complicata avrà il sopravvento portandolo a scontare tutta la sua pena in prigione?


Buona visione.


Carlo
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Come lo spiegherei al mio cane... se lo avessi




Bene, sembra sia giunto il momento di aumentare il livello di entropia del web... Mi accingo quindi a scrivere il primo articolo della MIA sezione e, visto che quelli delle altre sono stati fino ad ora fin troppo seriosi, mi sento in obbligo di spezzare la tensione mandandovi, prima di tutto, comodamente a cagare.

Chiarite quindi le velleità nonsense e trash dei miei post, presenti e futuri, possiamo anche passare oltre.

Di cosa parliamo oggi? Trollface, la morte di Justin Biber, io che sogno di cantare Awimbawe davanti ad un pub?? Purtroppo no... mi dispiace ma non parleremo di nessuno di questi tre argomenti, anche se prometto di rilasciare una versione "canta con me" di Awimbawe.

Vorrei iniziare la mia rubrica (che bel termine gaio) con una domanda "alla pene di segugio" :
Perché il cielo notturno è nero?

Per quei pochi che stanno continuando a leggere vorrei dirvi che nessuno sarà orgoglioso di voi per questo, ma avete comunque vinto una copia gratuita del mio "canta con me" con Awimbawe.

Tornando a bomba alla domanda, premettiamo che essa non è affatto banale e né completamente stupida, anzi, se vorrete pavoneggiarvi al bar  potrete dire che questa domanda è all'origine del "famoso" Paradosso di Olbers!

In effetti sono sicuro che uno smodato numero di voi si sia chiesto il perché, se è vero che le stelle sono praticamente infinite, il cielo notturno non è bianco invece di nero, dovendo esserci almeno una stella per punto?

Prima mi sembra giusto punire la vostra perseveranza parlando prima di quelle che sono state le diverse soluzioni a questo temibile problema date nel passato. Esse sono:

  • La prima; cara soprattutto ai più fanatici delle sacre scritture, ed elaborata probabilmente da un branco di scimmie, prevede che in realtà il cosmo non sia affatto infinito, nemmeno virtualmente, anzi esso sarebbe estremamente limitato. Il cielo nero verrebbe quindi giustificato da una carenza effettiva di stelle, il tutto condito con una bella dose di geocentrismo.
  • La seconda; anch'essa balenga, ipotizza che tale carenza di luminaria sia dovuta ad un cosmo fortemente "inquinato" ove copiose nebulose oscurano la radiazione luminosa proveniente da buona parte delle stelle. Tale teoria potrebbe apparire seducente ma, in realtà, è fallace, a causa della Radiazione di Corpo Nero, che prevede una riemissione della stessa quantità di luce, una volta scaldatesi, da parte delle nebulose.
La soluzione più recente abbandona, invece, quei presupposti erronei che portano poi ad un epicfail nella formulazione di una risposta, e presuppone quindi che : l'universo non è infinito ed esiste da un tempo limitato e, soprattutto, la velocità della luce è finita! In pratica vuol dire che non abbiamo accesso a tutta la radiazione luminosa presente nel cosmo in quanto essa deve ancora arrivarci.
Prendendo ad esempio una ipotetica galassia situata a 14 miliardi di anni luce da noi, e supponendo che essa abbia cominciato ad emettere nel visibile 10 miliardi di anni fa, dovremo aspettare ancora altri 4 miliardi di anni per poterne ricevere le prime radiazioni. Inoltre, stelle e galassie, hanno una data quantità di energia che possono emettere prima di spegnersi, quindi, mano a mano che ci arriva radiazione da sempre più lontano, le sorgenti più vicine si saranno già spente, limitando il numero totale di stelle visibile nell'universo.

Va poi aggiunto che anche supponendo un universo con infinite galassie non si avrebbe comunque un cielo notturno completamente illuminato a causa dello spostamento verso il rosso (redshift). Le sorgenti più lontane si allontanano da noi osservatori con velocità prossime a quelle della luce, e così come l'effetto doppler rende grave il suono delle sirene della ambulanze in allontanamento, qui distorce la radiazione luminosa abbassandone la frequenza fino a renderla impercettibile all'occhio umano.

Ovviamente il tutto è frutto di un estenuante copia/incolla e di "googlate a nastro" (termine caro soprattutto alla nostra unica redattrice) e, non essendo la fisica un discorso da Bar/Blog, voglio subito mettere le mani avanti dicendo "Ma è il mio primo giorno..." (.cit).

Se non verrò censurato né reso inerme prima vi titillerò nuovamente i gangli nervosi nel prossimo articolo, con una storia spaziale molto romantica.

Giobba

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La pellicola a spicchi: 1° Spicchio



Salve a tutti, nei prossimi post vi parlerò di alcuni film che hanno come tema principale il basket. Nel caso in cui non vi interessi questo sport ve li consiglio lo stesso perché secondo me andrebbero visti anche solo per la storia dei personaggi trattati o per la sola bellezza in se per se del film stesso. 
Inizio questa serie di post con una pellicola che ho visto recentemente ovvero:

Rebound: La vera storia di Earl "The Goat" Manigault:


Il film parla della vita di Earl Manigault, il re del playground newyorkese - forse il più grande giocatore di sempre - ma che purtroppo per problemi di droga non ha mai calcato il palcoscenico più importante a livello cestistico dell'epoca ovvero l'Aba.
The Goat è diventato una leggenda, sia per quello che sapeva fare in campo, sia per quello che ha fatto per i ragazzi del suo quartiere, Harlem.
Per quanto riguarda il rettangolo di gioco stiamo parlando di una ragazzo che non schiacciava, bensì volava e lo dimostrava la facilità con la quale prendeva i centesimi di dollaro appoggiati in cima al tabellone del canestro (altezza del Re 183cm, monetina 395cm. E ho detto tutto).
Dal punto di vista sociale, una volta uscito dal tunnel della droga, decide di rimettere in piedi un campetto di Harlem per far riavvicinare i ragazzi al basket e cercare cosi di sconfiggere la tossico dipendenza.
Buona visione.

Carlo
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Il lato sconosciuto del mostro



Fin'ora quando si parla di World of Warcraft, da spettatore esterno e soprattutto per chi non è dell'ambiente, lo si è sempre criticato considerandolo come una sorta di nuova droga, un tunnel nel quale una volta entrato era impossibile uscirne, o addirittura una sorta di mostro dal quale ci si deve star alla larga. Più volte nella sua misera storia sono successi dei fatti che rasentano l'assurdo e l'incredibile, come chi si è suicidato per non aver ottenuto o perso la sua bellissima spada magica virtuale, madri che si sono scordate del proprio neonato per passare giornate intere davanti al computer a giocare lasciandoli morire di inedia, ragazzi pagati per giocare 24 ore su 24, e tanto altro ancora. Questa volta però è solo grazie a questo "mostro" che si è potuta fare giustizia e catturare due ragazzi che hanno ucciso una propria coetanea, data per dispersa da più di un anno. I due tramite la chat del gioco, avrebbero discusso vantandosi dell'accaduto con un loro amico in gioco (nello specifico un co-gildano), il quale shockato oltre a salvare delle immagini dell'intera conversazione ha contattato immediatamente un'amministratore del gioco per denunciare il fatto. In seguito grazie alle grandi potenzialità dell'assistenza tecnica del gioco, si è potuto risalire alle precedenti conversazioni dei due ragazzi per verificare e confermare l'omicidio. Perciò almeno per questa volta bisogna ammettere che il "mostro" è risultato utile per una buona azione, e che i soldi spesi per migliorare e ottimizzare l'assistenza tecnica e l'amministrazione, sono stati investiti bene e hanno permesso di rendere giustizia alla povera ragazza assassinata.

Qui trovate l'articolo originale: Articolo originale di Vanity Fair


Alex
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Pancake in 5 mosse



Hola tanto per cambiare argomento vi illustro l'ultima prova culinaria intrapresa da me e la mia ragazza ovvero Pancake alle mele e cioccolato!!!!

Iniziamo dagli ingredienti per 4 persone:

225g di farina
1½ cucchiaino di lievito
5 cucchiai di zucchero
1 uovo
15g di burro fuso
300ml di latte
1 mela
50g di gocce di cioccolato

poi a scelta sciroppo d'acero, nutella o marmellata






Preparazione:

  1. Mettete in una ciotola la farina e il lievito andando poi a formare un piccolo buco al centro. Aggiungere l'uovo, il burro fuso e un po' per volta il latte, mescolate fino ad avere una pastella.
  2. Grattugiate la mela e aggiungetela all'impasto insieme alle gocce di cioccolato.
  3. Riscaldate una padella antiaderente (meglio se di ceramica), ungetela leggermente con un po' di burro e versate un paio di cucchiai di impasto a pancake.
  4. Fate cuocere l'impasto finché non vedete sulla superficie del pancake alcune bollicine, giratelo e cuocetelo per un altro minuto.
  5. La parte che preferisco, impilatene 3 o 4 e avanti con la nutella o sciroppo d'acero o marmellata.

Nel caso della nutalla io una spolverata di zucchero a velo gliela darei...

Consiglio per tenere in caldo i pancake man mano che li fate impilateli mettendo in mezzo uno pezzo di carta forno in modo da non farli attaccare.

Buona abbuffata!!!

Carlo
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Londra | 1° Puntata | Come arrivare



Eccoci qui per un nuovo appuntamento con Sweet Landing!

Questa volta vi parlerò della mia passione più grande, Londra. Sebbene ci sia stata 4 volte, la nostra conoscenza è ancora all'inizio, ma credo di poter condividere con voi quel poco che so e che mi ha decisamente entusiasmato. 

Nei prossimi post mi soffermerò su 4 argomenti: come arrivare, cosa vedere, dormire, e shopping.

Come arrivare

Il modo migliore per arrivare a Londra è prendere l'aereo: fortunatamente molte compagnie low cost coprono la tratta Roma-Londra, come Ryanair e Easyjet. Consiglio sempre di acquistare i biglietti con largo anticipo: un biglietto a/r prenotato qualche mese prima o durante un periodo promozionale può costare solo 50-60 euro! La prima compagnia, Ryanair,  collega Roma con l'aeroporto di Stansed, da quale consiglio vivamente di prendere il treno per arrivare in centro città, lo Stansed Express (clicca qui per il sito web). Easyjet invece atterra all'aereoporto di  Gatwick, da quale, allo stesso modo, consiglio il treno per arrivare in città (clicca qui per il sito web). Una volta arrivati con il treno ad una delle stazioni metro, il miglior modo per risparmiare tempo e denaro è acquistare una travel card giornaliera off peak (ossia valida dalle 9.30 di mattina dal lunedì al venerdì, e tutto il giorno il sabato e la domenica) zone 1 only (a meno che la vostra sistemazione si trovi fuori la zona 1)  al prezzo di £6.60 che vi permetterà di viaggiare su tutte le metro e tutti gli autobus. E' disponibile anche la versione settimanale a £27,60. Secondo me il modo migliore per visitare Londra è girare a piedi e prendere l'autobus: dal secondo piano di questo infatti, prendendo i primi posti davanti, si può godere di una vista spettacolare, in particolare su quelli che effettuano percorsi particolari come, ad esempio, l'11 che passa per Trafalguar Square, Big Ben, Parliament, Westminister Abbey & Cathedral, St. Paul's Cathedral. Vi sconsiglio vivamente di prendere i bus panoramici con le guide turistiche, a meno che non abbiate davvero poco tempo per vedere tutto. 

Per chi non lo sapesse inoltre, dalla stazione dei treni St. Pancras di Londra parte un treno che arriva a Parigi in 2 ore e un quarto: i biglietti sono acquistabili su internet già da Roma, su questo sito, e i biglietti possono costare anche 75 euro (a/r) se prenotati in anticipo: lo considero un buon modo per arricchire il proprio viaggio non spendendo una fortuna e senza i tempi d'attesa dell'aereo.

Alla prossima puntata!

Martina
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Libri a canestro



Rieccomi qui a scrivere qualcosa che spero possa interessarvi. In questo post vi volevo consigliare un paio di libri che trattano aneddoti relativi a giocatori o comunque personaggi che ruotano intorno al basket statunitense.


Il Primo è Black Jesus: The Anthology  di Federico Buffa.
Questo libro penso che lo debbano leggere tutti coloro che sono appassionati di basket e della nba. 
La cosa più bella del libro è il modo in cui l'autore racconta questi aneddoti usando una dialettica che a me personalmente fa letteralmente godere... Per farvi capire vi posto un paio citazione delle sue telecronache che troverete nella parte finale del libro:
... Lamar Odom che ha detto: "Ho sperimentato la marijuana". Si, ma come noi sperimentiamo i gusti dell'Hagen-Dasz però...
... Shaq, poi, essendo cresciuto nel New Jersey, è uno che da piccolo, nelle serate di Halloween, quando andava a presentarsi per il trick or treat, dolcetto o scherzetto, si sentiva rispondere: "Ma vai a lavorare che c'hai 20 anni..." Nooooooo, ne aveva solo 11. Solo che era 1 e 95!!...
Già che ci sono vi posto anche un video per farvi capire ancora di più di cosa parlo, tra l'altro è il filmato che preferisco dato che si riferisce al mio giocatore preferito Dirk Nowitzki. Buona visione

Il secondo libro in uscita il 15 novembre è Shaq Uncut: My Story, autobiografia di Shaquille O'Neal  uno dei centri più dominanti della storia del basket, personaggio simpatico e stravagante (basti pensare ai sui innumerevoli soprannomi: Superman, Diesel, The Big Aristotle, Shaq...) ma che sa anche mettere tutti al loro posto con dichiarazione taglienti, e questo libro sembrerebbe far parte della sezione "Maceti".
Questo è il link dell'articolo di Davide Chinellato sulla gazzetta dello sport nel quale troverete qualche anticipazione sulle dichiarazioni dolci che ha scritto Shaq verso i suoi ex compaghi si squadra Kobe Bryant e LeBron James.
Anche su questo personaggio mi sento in dovere di postarvi un filmato che dimostra di che personaggio stiamo parlando... Naturalmente con il commento di Federico Buffa e Flavio Tranquillo :D


Prossimamente parlerò ancora di basket ma dal punto di vista cinematografico illustrandovi alcuni film, anzi parleremo di veri e propri capolavori.
                                                                                                                          Carlo
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