Il lato sconosciuto del mostro



Fin'ora quando si parla di World of Warcraft, da spettatore esterno e soprattutto per chi non è dell'ambiente, lo si è sempre criticato considerandolo come una sorta di nuova droga, un tunnel nel quale una volta entrato era impossibile uscirne, o addirittura una sorta di mostro dal quale ci si deve star alla larga. Più volte nella sua misera storia sono successi dei fatti che rasentano l'assurdo e l'incredibile, come chi si è suicidato per non aver ottenuto o perso la sua bellissima spada magica virtuale, madri che si sono scordate del proprio neonato per passare giornate intere davanti al computer a giocare lasciandoli morire di inedia, ragazzi pagati per giocare 24 ore su 24, e tanto altro ancora. Questa volta però è solo grazie a questo "mostro" che si è potuta fare giustizia e catturare due ragazzi che hanno ucciso una propria coetanea, data per dispersa da più di un anno. I due tramite la chat del gioco, avrebbero discusso vantandosi dell'accaduto con un loro amico in gioco (nello specifico un co-gildano), il quale shockato oltre a salvare delle immagini dell'intera conversazione ha contattato immediatamente un'amministratore del gioco per denunciare il fatto. In seguito grazie alle grandi potenzialità dell'assistenza tecnica del gioco, si è potuto risalire alle precedenti conversazioni dei due ragazzi per verificare e confermare l'omicidio. Perciò almeno per questa volta bisogna ammettere che il "mostro" è risultato utile per una buona azione, e che i soldi spesi per migliorare e ottimizzare l'assistenza tecnica e l'amministrazione, sono stati investiti bene e hanno permesso di rendere giustizia alla povera ragazza assassinata.

Qui trovate l'articolo originale: Articolo originale di Vanity Fair


Alex


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